martedì 19 gennaio 2016

UNA CASETTA TROPPO STRETTA

Julia Donaldson e Axel Scheffler, Emme Edizioni


ALL'OCCHIO: colori vivaci, illustrazioni semplici,
potrebbero essere i disegni fatti da un bambino delle elementari.
AL TATTO: liscio e fresco.

Qualche tempo fa una mia amica mi ha detto di aver perso il lavoro.
Di fronte ad una situazione del genere, 
certamente spiacevole e non desiderabile,
nel tentativo di tirarle un po' su il morale le ho risposto con la classica frase:
"Se si chiude una porta è perché si apre un portone".
Mi ripetevo queste parole in testa quando mi è venuto in mente
uno dei libri del catalogo Nati per Leggere.


Fra le pagine di questo divertente albo illustrato
siamo condotti per mano a capire che la stessa situazione
può essere vista da punti di vista differenti.
Se si assume una certa prospettiva piuttosto che un'altra,
lo stesso particolare che prima ci sembrava un difetto,
potrebbe rivelarsi un punto di forza.

La protagonista della storia è una vecchina,
che vive sola soletta in una piccola bella casetta.
"Un vecchio saggio l'andò a trovare
e la vecchina iniziò a brontolare:
Guarda che strazio, questa casetta,
non ci si gira da tanto è stretta!"


Il vecchio saggio comincia a proporre le sue soluzioni
e così la scena si riempie di altri personaggi:
una gallina (ingombrante), una capretta, un maiale, una mucca (decisa e fiera).


Nelle prime pagine del libro la vecchina è disperata perché la casetta
sembra "troppo stretta", ma alla fine della storia,
dopo aver cambiato prospettiva, la stessa casa è "davvero spaziosa".

Le illustrazioni sono semplici e tradizionali, la storia narrata è originale e simpatica.
Il testo è scritto in rima baciata AA-BB
e questo conferisce una musicalità alle parole per cui sembra quasi
che questo libro sia da cantare più che da leggere.


Il vecchio saggio, forse, ci vuole insegnare che spesso
le soluzioni ai problemi sono già dentro di noi,
dobbiamo solo imparare a tirarle fuori.

MARIAisabella

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