sabato 31 ottobre 2015

BALLATA

Blexbolex, Orecchio Acerbo


ALL'OCCHIO: alto, spesso come un libro da grandi e molto colorato.
Con delle belle lettere corsive
AL TATTO: la copertina di cartone ricorda la carta da pacchi.
Le pagine sono ruvide e porose.

Questo libro è davvero particolare: a prima vista sembra una cosa, ma è un'altra, almeno per chi non ha mai sfogliato questo autore prima.
Ogni pagina comprende un'immagine e una parola, con articolo e virgola. La storia ricomincia 7 volte, le immagini chiave restano immutabili come un ritornello, ma ogni strofa aggiunge particolari.
Non è una storiella raccontata con poche parole e molte figure, ma una fiaba vera e propria.





















Ci sono una strega, due briganti, un drago, dei demoni, una foresta.
Si incontra anche un folletto simpatico (che comunica con un aereoplanino di carta), un flauto magico e una bella regina.

Inizialmente pare un racconto moderno: la scuola, la strada, la casa...  
Ma al culmine dello sviluppo accade di trovarsi davanti ad una fiaba inquietante e oscura, come ogni fiaba che si rispetti!


Al pari di una ballata medievale gli eventi cambiano a poco a poco, strofa dopo strofa:
il primo sortilegio della strega non è troppo cattivo, mette a soqquadro la città, tutto è sottosopra, anche le parole.
Ma con l'incalzare della storia i particolari aumentano e le scelte della strega si fanno malvagie:
in questo pagine le parole sulla destra mancano, forse perché il sortilegio ha fatto diventare la notte talmente tetra da non riuscire a vedere nulla.
Man mano che l'eroe compie il cammino le parole, pian piano, ricompaiono.

LO SCONOSCIUTO
E' molto bello che all'inizio non voglia compiere l'impresa, sembra un uomo normale, nella vita normale.
Eppure il suo nome è l'unica parola, sulla pagina destra, a non essere cancellata nella notte oscura.


LA REGINA
Perde la scarpetta, come Cenerentola, ma nell'aspetto è tutta Biancaneve

I BRIGANTI
Un gatto e una volpe, come in Pinocchio,
presi a sculacciate dallo straniero piangono, poi sembrano diventare amici della regina e dell'eroe

LO SPECCHIO
Ricorda quello di Biancaneve, un po' come la strega ricorda la matrigna cattiva quando si presenta con una mela avvelenata

LA GUERRA
Mentre si svolge l'avventura, si svolge parallela la guerra e si intreccia ad essa,
in questo la storia richiama un pochino il Castello errante di Howl:
le carrozze corrono accanto alle camionette della polizia e ai carri armati dei soldati

IL PRESAGIO


E' un presagio per il riflesso dell'acqua? Perché poco dopo la strega lancia una magia e case, strade e persone sono a testa in giù?


E' un presagio perché poco dopo lo sconosciuto verrà arrestato per un altro incidente (causato dai briganti nel rapimento della regina)?


E' un presagio perché la scarpa sarà la chiave di volta per far decidere allo straniero di intraprendere l'avventura?


E' un presagio perché lo straniero si innamorerà della regina?


Che presagio dà questo libro?


Per conoscere meglio Blexbolex:

http://www.lefiguredeilibri.com/2009/12/07/saisons-di-blexbolex-albin-michel-2009/

http://www.scaffalebasso.it/unebbrezza-e-uninfanzia/

venerdì 30 ottobre 2015

LE FATE PREFERISCONO UN TIPO BIFOLCO COME ME

Ortodossia, Gilbert Keith Chesterton

"Il filosofo delle fiabe è contento che la foglia sia verde precisamente perché avrebbe potuto essere scarlatta. Egli ha la sensazione che quel verde si sia acceso un istante prima che lui la guardasse. Così come si compiace che la neve sia bianca per il motivo assolutamente ragionevole che avrebbe potuto essere nera. Ogni colore ha in sé una qualità determinata come per scelta: il rosso delle rose di un giardino non solo è irrevocabile, ma drammatico, come sangue versato all'improvviso.
Il filosofo delle fiabe sente che qualche cosa è stato fatto."

Raccontare gli alberi,
Pia Valentinis e Mauro Evangelisti, Rizzoli
Raccontare gli alberi,
Pia Valentinis e Mauro Evangelisti, Rizzoli


giovedì 29 ottobre 2015

UN GIORNO SENZA UN PERCHE'

Davide Calì & Monica Barengo, Kite edizioni
                                      

ALL'OCCHIO: piccolo e sottile, carino e quadrato.
Beige e rosso.
AL TATTO: liscio e fresco.

Una mattina succede una cosa imprevista e sorprendente: al signor I. sono cresciute le ali!

     


Il signor I. comincia a chiedere perché: il primo a cui domandare è il dottore, poi c'è sempre la mamma.


Poi chiunque comincia a dire la sua, senza rispondere veramente al signor I. 
Rimangono tutti in superficie, dicono cose strampalate.


Solo l'uomo saggio tocca il cuore del problema, anche se non dà una risposta che metta fine alla ricerca: c'è sempre un perché.
L'uomo saggio non sa qual è (è diverso da tutti gli altri che invece di rispondere dicono cose strane, cose che sanno): il signor I. deve scoprire lui qual è il perché!

Il saggio non si vede, non è rappresentato, nella sua pagina c'è il primo piano del signor I. che si copre gli occhi con le mani: che sia lui l'uomo saggio?

Il signor I. è sempre sorridente (l'uomo saggio è sorridente) non si abbatte davanti alle risposte della gente, anzi le prende sul serio: sorride alla vicina, fugge da chi vuole tagliargli le ali,  sceglie una cravatta.


Quando l'uomo dei palloncini gli dice solo "Ehi, belle quelle ali!" succede una cosa interessante: il signor I. è da solo (eccezion fatta per il suo cagnolino), mentre nelle pagine precedenti parla sempre con qualcuno. Allora, richiamato dalle parole dell'uomo dei palloncini, guarda le sue ali e scopre che non sono male.
Ancora però non sa il perché, lo scopre solo quando incontra qualcuno diverso dagli altri. 
Qualcuno le cui ali non solo 'non sono male', ma sono proprio belle!


DOMANDE
dato che tutto ha un perché:
Perché il signor I. non ha un nome? La I. per cosa sta?
Perché nessuno ha un nome? Nemmeno il cagnolino...
L'uomo saggio è il signor I.?
Il signor I. dove ha comprato quella bellissima carta da parati?