mercoledì 17 febbraio 2016

NEL PAESE DEI MOSTRI SELVAGGI

Maurice Sendak, Babalibri


ALL'OCCHIO: meraviglioso, antico e nuovo.
Alcune immagini sono incorniciate da bande bianche,
altre illustrazioni occupano pagine intere.
AL TATTO: copertina liscia e fresca, pagine spesse.


E' uno degli albi più conosciuti e amati del mondo
e a me ha sempre portato alla mente quello che succede a carnevale:
è bello giocare ai travestimenti,
ma non vi è mai successo di sentirvi tristi
dopo un po' che fingete di essere qualcun altro?


Max quella sera si mette il costume da lupo e ne combina di tutti i colori
e anche peggio,


Quando la mamma lo chiama mostro selvaggio
lui le risponde che l'avrebbe sbranata:
è così che si ritrova in castigo, a letto senza cena!


Nella sua camera quella sera comincia a nascere una foresta
e si forma persino un mare, su cui Max si mette a navigare
e naviga per mesi e mesi, poco più di un anno...
Quella sera il lupo Max è ormai davvero lontano da casa.


Incontrare i mostri selvaggi, diventarne il re,
ululare alla luna, arrampicarsi sugli alberi, 
festeggiare, attaccare la ridda selvaggia...

"Ora basta!"
Max caccia i mostri selvaggi a letto senza cena.


Il re si sente solo e triste
"desiderò di essere in un posto dove c'era qualcuno che lo amava
più di ogni altra cosa al mondo".
Ci mette tanto a tornare a casa, inseguendo un profumino di cose buone da mangiare...
La mamma, che lo ama più di ogni altra cosa al mondo,
gli ha lasciato la cena ad aspettarlo.

martedì 2 febbraio 2016

L'INCREDIBILE BIMBO MANGIA LIBRI

Oliver Jeffers, Zoolibri


ALL'OCCHIO: la locandina di uno spettacolo del circo
o del teatrino di marionette potrebbe essere proprio così.
AL TATTO: all'ultima pagina c'è un effetto speciale che non si può svelare...
assaggiatelo voi!!!


Oliver Jeffers è un trentanovenne artista di Belfast
pluripremiato per diverse sue opere.
Qui vorrei stuzzicare la vostra curiosità parlandovi di una recente ristampa de
L'incredibile bimbo mangia libri.
Ne esisteva anche una versione pop-up,
ma poichè al momento non risulta reperibile ci consoleremo con quella semplice.


Come suggerisce il titolo, Enrico, il protagonista, amava i libri,
ma non come noi amiamo i libri,
lui amava MANGIARE i libri.
Giorno dopo giorno, libro dopo libro,
Enrico si rendeva conto che più ne mangiava, più diventava intelligente.


Non tralasciava nessun argomento: racconti, barzellette, matematica, pesci.
Ma i suoi preferiti erano i libri rossi.

La posta in gioco era alta:
sarebbe potuto diventare la più intelligente persona sulla terra.


Non voglio rovinarvi la sorpresa,
quindi non continuerò a raccontarvi questa storia divertentissima,
che Jeffers ha scritto ed illustrato.
Non so se alla fine preferirete i testi ai disegni, o viceversa,
a me è piaciuto tutto di questo albo, 
ma se dovessi scegliere un solo aspetto direi che il messaggio più positivo di questo libro
è la curiosità e l'intelligenza che finiscono nella mente 
di un bambino appassionato alla lettura.

MARIAisabella

lunedì 1 febbraio 2016

IL PICCOLO LADRO DI PAROLE

Nathalie Minnie, White Star Kids


ALL'OCCHIO: è grande, sembra una pioggia di lettere e cifre,
sembra un collage fatto con i caratteri ritagliati dai fogli di giornale.
AL TATTO: bellissimo accarezzarne la copertina,
il titolo e il ritratto del protagonista sono stampati in rilievo.

La prima volta che mi sono imbattuta in questo albo mi trovavo in libreria con Valentina.
Mi ha colpito subito per la sua dimensione
(ho un debole per i libri grandi)
e così ho iniziato a sfogliarlo.


E' sorprendente perché da un libro sulle parole 
non ti aspetti che siano le immagini a farla da padrone:
i disegni occupano intere pagine, sono geometrici, nostalgici, 
li definirei poetici.

E' sorprendente perché da un libro per bambini
non ti aspetti che usi anche parole 'difficili' e non comuni.
L'autrice scrive che il piccolo ladro esce con il suo armamentario;
che gli abitanti sono illuminati dal chiarore delle lampade;
che i due amici esplorano gli angoli più remoti del bosco.


E' sorprendente perché da un libro così
non ti aspetti che ti faccia riflettere sull'importanza delle parole,
sul peso che possono avere,
sulla magia che possono trasmettere.


Da quando ho letto questo libro, a volte, nelle mie giornate
questo pensiero ritorna:
se c'è un piccolo ladro di parole 
è perché le parole sono un tesoro,
e allora vale la pena non sprecarlo.

MARIAisabella