venerdì 27 novembre 2015

ROBERTO MOLINO e LE GRANDI FIABE

Le grandi fiabe, Illustrazioni di Roberto Molino


Cappuccetto Rosso, Jacob L. K. e Wilhem K. Grimm
Biancaneve, Charles Perrault
Cenerentola, Charles Perrault
Il gatto con gli stivali, Charles Perrault
Pollicino, Charles Perrault 
Il pifferaio magico, Robert Browning

Una raccolta di fiabe classiche 
con delle illustrazioni particolari:
le immagini di Roberto Molino
ricordano i quadri di pittori fiamminghi.


Il villaggio della famiglia di cappuccetto rosso è meno popolato
e forse più piccolo di quello dipinto da Peter Bruegel il Vecchio nel 1560,


ma c'è qualcosa nel movimento dei personaggi, nei loro abiti,
nel modo in cui uomini e donne piegano gambe e braccia 
mentre festeggiano e giocano, che li mette in relazione.


Si possono confrontare gli abiti e le posture delle dame fiamminghe 
con quelle della matrigna e delle sorellastre di cenerentola.


Interessante notare il particolare dello specchio:
espediente caro agli artisti delle Fiandre.


La matrigna si specchia rivelandoci l'ampiezza del portico
in cui si trova, mentre Cenerentola svolge diverse faccende domestiche.

Le fatture di Cappuccetto rosso si avvicinano
a quelle dei bambini di Bruegel,
con facce tonde e paffute e strani cappellini.


 Mantengono caratteristiche e abiti
simili a quelli di cappuccetto anche
Pollicino e i suoi fratelli, mentre attraversano un bosco buio, 
in cui persino un gufo sembra assumere dimensioni gigantesche.


Così i piccoli nanetti di Biancaneve,
che trasportano tra la neve la bara di cristallo 
della bella principessa.

mercoledì 25 novembre 2015

PICCOLO MONDO DIPINTO

L'Abbiccì della Nomenclatura, Letture Infantili illustrate da 152 figure a colori
Ditta G.B. Paravia e Comp. (Figli di I. Vigliardi-Paravia), Torino-Roma-Milano-Firenze-Napoli


Un uccellino mi ha mostrato un albo che illustra un Piccolo Mondo Antico (Dipinto).


Una nonna dedica il libro al suo nipotino e data il regalo
agosto 1918,
quasi cento anni fa.

Le prime pagine sono quelle di un libro di divulgazione:
non trattano un solo argomento,
ma un compendio dei primi oggetti con cui un bambino entra in contatto.


Il mondo si allarga pian piano 
agli occhi dei più piccoli
e vengono illustrati anche paesi lontani (come la Lapponia),
grandi città,
paesi dei tempi moderni e dei tempi andati.


La seconda parte dell'albo illustra e racconta
la giornata dei buoni bambini
dalla sveglia mattutina al coricarsi della sera.


Brevi preghiere e filastrocche ritmano la giornata di 
Pierina e Guiduccio.


I bimbi vengono accompagnati nelle loro giornate 
dalla Mamma, dal Papà e dalla Zietta,
Quest'ultima li porta al parco e all'orto botanico.

Una sera vengono invitati degli amichetti per la realizzazione 
di un piccolo spettacolo


prima di dare la buonanotte e di tornare a dormire.

martedì 24 novembre 2015

LE IMMAGINI DELLA FANTASIA

Mostra Internazionale d'Illustrazione per l'Infanzia, 33 edizione


Sàrmede è il paese della fiaba, grazie a più di cinquanta affreschi dell'artista Stepan Zavrel
che ne adornano edifici pubblici e case.
Nato a Praga e fuggito dalla Cecoslovacchia, Stepan è infine approdato
 in questa cittadina veneta.
Nel 1971 ha fondato la casa editrice Bohem Press, insieme a Otakar Bozejovsky,
e nel 1983 la Mostra Internazionale d'illustrazione per l'Infanzia.
Sei anni dopo è nata la Scuola Internazionale di Illustrazione.
La fondazione che prende il nome dalla mostra porta avanti il lavoro del maestro,
organizzando laboratori e letture animate, visite guidate e attività per genitori e bambini.



Esposizione conosciuta da tutti nell'ambito dell'editoria dell'infanzia, 
ho visitato per la prima volta questo luogo e questa scuola:
uno sguardo su libri e artisti di tutto il mondo,
tavole originali di illustratori internazionali,
un monografico sull'ospite d'onore Giulia Orecchia,











Il sale vale più dell'oro di Stepan Zavrel,
Federico di Leo Lionni,
fiabe italiane illustrate sul tema del cibo...
Una mostra che apre lo sguardo e fa venire voglia di conoscere
nuove storie e nuove fiabe,
di scoprirle, saperle comprendere e di confrontarle con la propria vita.


Qui il calendario completo con gli appuntamenti e le attività:

Ed ecco un breve trailer dell'evento:

sabato 21 novembre 2015

PICCOLO BLU E PICCOLO GIALLO

Leo Lionni, Babalibri


ALL'OCCHIO: stupisce subito perché i colori di copertina
non sono abitualmente usati per i libri da bambini.
Una striscia di nero e una di marrone le fanno da padrone sui due cerchi
più vivaci al centro del disegno.
AL TATTO: liscio, piatto.

Un momento dopo aver scelto di scrivere di piccolo blu e piccolo giallo
di Leo Lionni, mi è venuto un senso di vertigine.
Sono certa di non avere i requisiti tecnici per raccontare colui che in tanti
descrivono come un artista poliedrico: pittore, scrittore e illustratore.
Sono, però, altrettanto certa di appartenere alla folta schiera di persone che considera
questo libro come un tassello immancabile delle nostre
biblioteche domestiche.


In casa mia è entrato un anno fa circa, travestito da regalo per mio figlio "di mezzo",
che all'epoca non amava stare seduto più di due minuti consecutivi
e che, pertanto, non aveva mai ascoltato
la lettura di un libro per intero.
Piccolo blu e piccolo giallo ha compiuto il miracolo,
le sue poche parole, semplici e dirette,
lo hanno incuriosito e catturato,
tanto che ancora oggi, quando le leggiamo accoccolati sul divano,
mi concentro per usare lo stesso tono della prima volta, 
la stessa intonazione della voce,
lo stesso modo di muovere le dita quando insieme immaginiamo
di essere piccolo blu alla ricerca di piccolo giallo.


E' successo ancora ieri sera: la magia di Lionni, 
la poesia di quest'opera scritta quasi 60 anni fa,
ci ha trovato di nuovo sul divano abbracciati come storia della buonanotte.

MARIAisabella

mercoledì 18 novembre 2015

BEATRICE ALEMAGNA

Mi sono imbattuta in un'intervista meravigliosa che mi ha fatto
innamorare del lavoro di Beatrice Alemagna.

 Poter curiosare nello studio e nel lavoro di questa illustratrice
attraverso il suo racconto mi ha avvicinato 
un pochino di più alla comprensione del processo creativo degli artisti.
Ho studiato storia dell'arte, ma fatico tanto a visualizzare nei miei pensieri cosa vuol dire 
lavorare fino a creare un quadro, un libro, un brano musicale.
Mi ha sempre incuriosito molto 
(forse per questo leggo spesso biografie di pittori o scultori)
 e intuisco sempre di più che debba trattarsi di una cosa molto più pratica, 
legata alla vita quotidiana di quanto possiamo immaginarci,
piuttosto che qualcosa di mentale e astratto.
Il libro Frida Kahlo di Rauda Jamis è stato molto utile, 
ma la presentazione di Beatrice Alemagna 
mi ha fatto venir voglia di trovare il mio di processo creativo!

L'intervista è stata realizzata due anni fa, in occasione della mostra
"Beatrice Alemagna, Illustr-Autrice",
 allestita a Palazzo Ducale per Lucca Comics&games 2013.


L'altra sera un amico graphic designer citava un articolo di Vice:
Internet ci si sta rivoltando contro perché ci mostra solo quello che 
già ci piace, sceglie per noi quello che già rientra nella nostra sfera, 
senza farci vedere ciò che c'è di diverso.
Mi ha fatto pensare ad una risposta di Beatrice
in un video prodotto da Le Figure dei Libri mentre l'illustratrice disegna:

DOMANDA: 
Non hai mai paura di sbagliare?

RISPOSTA:
Ho sempre paura di sbagliare,
ho il terrore di sbagliare,
però lo sbaglio poi è interessante.
Per questo non mi piace il computer, perché il computer
non ti dà molte possibilità di sbaglio.

lunedì 16 novembre 2015

URLO DI MAMMA

Jutta Bauer, Nord-Sud Edizioni


ALL'OCCHIO: poco più grande di un post-it,
rettangolare e arancione.
AL TATTO: tanto liscio da far scivolare le dita, 
complice la carta lucida su cui è stampato.

Oggi ero in libreria con mio marito e mio figlio, il maggiore di tre,
che voleva fare il figlio unico per qualche ora.
Mentre cercavo un libro da regalargli il mio occhio
è caduto su Urlo di Mamma, di Jutta Bauer,
che fino ad ora avevo trovato solo in biblioteca.
E così ho fatto un regalo a me stessa.


"Stamattina la mia mamma ha urlato così forte che mi ha mandato in mille pezzi":
alzi la mano la mamma che non ha mai vissuto questa scena
almeno una volta nella vita!!

Anche il formato rende familiare il suo contenuto:
quasi sempre nella pagina di sinistra troviamo il testo
(essenziale, senza fronzoli, eppure ironico)
e in quella di destra i disegni (semplici acquarelli con tinte molto tenui).
A me ricorda tanto gli album di fotografie, testimoni e custodi dei nostri ricordi,
che a sinistra riportano i luoghi e le date e a destra, appunto, le fotografie.
La bellezza di questo libro sta proprio nella sua verità,
racconta un tema assai delicato, come il rapporto madre figlio,
senza il timore di affrontare il momento della "crisi".


Questa volta è la mamma che si lascia andare all'emotività, 
il libro inizia con lei che urla, non sappiamo cosa sia successo prima,
non sabbiamo cosa abbia fatto il piccolo pinguino per suscitare in lei questa reazione.
Ma non è importante saperlo, 
a volte noi mamme urliamo con un perché e a volte no.
A volte siamo pazienti, accoglienti e comprensive, 
a volte invece, siamo distratte, stanche, semplicemente umane.
Ma non è mai tardi per ripartire, anche quando l'hai fatta grossa
(i pezzi del pinguino sono finiti in cielo, in mare, perfino nella giungla!)
puoi sempre ricominciare a camminare.


Una mamma che chiede scusa al proprio figlio gli regala una grande lezione di vita.

MARIAisabella

venerdì 13 novembre 2015

MAPPE e cartine

Aleksandra Mizielinska e Daniel Mizielinski, ElectaKids


ALL'OCCHIO: grande e bellissimo. 
Il mare è pieno di onde, le illustrazioni simpaticissime.
AL TATTO: la copertina è realizzata in cartone spesso.
In valigia resiste ad ogni scossone.

Il libro è davvero famosissimo, e a ragione!
Nel 2013 si è aggiudicato il premio Andersen.
Per questo motivo farne una presentazione non avrebbe davvero molto senso,
ma il fatto è che ho appena scoperto alcune cose sulla geografia.


Mio marito insegna in una scuola media:
quest'anno sono andata all'Open Day ed ho partecipato 
alla presentazione della mostra curata da lui.
I ragazzi di prima presentavano il territorio italiano, in pratica avevano deciso di fare
una lezione di geografia.
Ricordo di aver sempre odiato questa materia.
Mia mamma deve averle provate tutte per insegnarmi la collocazione delle città 
(almeno quelle italiane!)
Una volta ricevetti un puzzle dell'Italia politica in regalo, 
anche una palla con la stampa del globo...
Non servì a niente!


Ma nella mostra curata a scuola si spiegava la geografia attraverso Google Earth: 
con le cartine... e ai ragazzi piaceva!
In effetti ho cominciato ad imparare davvero qualcosa guardando le mappe,
perché quando prendi in mano una mappa poi fai un viaggio!


Quando sono stata a New York, quando ho visitato la Spagna, 
quando sono atterrata a Città del Messico in viaggio di nozze...
allora ho cominciato ad imparare.
Allora ho visto che i messicani sembrano sempre arrabbiati,
ma si fermano tutti a cerchio a vedere gli spettacoli delle maschere in strada.


E ho scoperto che le cascate che ho fotografato a Yosemite 
possono creare degli arcobaleni lunari:


Un'amica è stata in Namibia, ha fatto un safari come luna di miele e mi ha portato
un elefante di legno intagliato lì.


Durante uno scalo in Canada qualcuno ha pensato a me con un pensierino 
allo sciroppo d'acero.


Elisabetta e Massimiliano invece mi hanno raccontato del Giappone.

Ci si entusiasma tanto per questo libro che ci si comincia ad innamorare anche 
delle cartine vere e proprie:
in Utah ne ho trovata una meravigliosa, che rappresenta tutti i territori indiani!


Ma anche per chi non viaggia molto:
conosco un uomo che da bambino giocava sdraiato sulle cartine geografiche,
ancora oggi impara tutto sui paesi vicini e lontani.

giovedì 12 novembre 2015

LA CASCINA

Un racconto di Francesco Fadigati

Atlante della Natura, Kay Maguire e Danielle Kroll, ElektaKids

già autore del libro
la Congiura delle Torri
e del nuovissimo
Da questi luoghi bui:

http://latracciabg.it/wp-content/uploads/2015/11/La-cascina1.pdf

Atlante della Natura, Kay Maguire e Danielle Kroll, ElectaKids

mercoledì 11 novembre 2015

TU SEI SPECIALE

Max Lucado, illustrazioni di Sergio Martinez, Edizioni San Paolo


ALL'OCCHIO: piccolino. Rosso con le scritte e le decorazioni oro:
appare proprio come un libro prezioso.
Le illustrazioni sono semplici e monocrome.
AL TATTO: il titolo è in rilievo, le pagine sono lisce e spesse.

In questo giorno di San Martino non mi è riuscito di trovare un libro per bambini 
che raccontasse la vita del santo cavaliere.
Egli incontrato un pover'uomo seminudo sul ciglio della strada, 
tagliò il suo mantello a metà e ne donò una parte
allo sconosciuto perché potesse ripararsi dal freddo.


Ma c'è una bellissima storia che ricorda tanto il tipo di amore
vissuto da San Martino.


Esisteva un popolo chiamato gli Wemmicks: 
un piccolo popolo di legno, scolpito da un falegname che si chiama Eli.
Ogni Wemmicks era diverso, sia nell'aspetto che nel carattere,
ma tutti erano fatti dallo stesso falegname e tutti abitavano nello stesso villaggio.


Gli Wemmicks passavano tutti i loro giorni facendo la stessa cosa,
attaccandosi l'un l'altro adesivi: stelle d'oro o pallini grigi.
Chi era bello, bravo, ben dipinto, con il legno ben levigato, 
chi sapeva cantare o era molto forte... 
lui riceveva stelle.
"Altri sapevano fare poco. E prendevano sempre pallini grigi.
Pulcinello era uno di loro."


Ma un giorno Pulcinello incontra una Wemmick totalmente diversa dagli altri:
"Lei non aveva stelle o pallini. Era semplicemente di legno. Si chiamava Lucia."
A lei gli adesivi non si attaccano proprio!
In tanti ci provavano ad attaccarle stelle o pallini,
ma proprio non funzionava!
"E' così che voglio essere, pensò Pulcinello"
Come si fa?
"E' semplice, rispose Lucia"...


L'augurio per tutti, grandi e bambini, è quello di andare a scoprire presto il finale!

martedì 10 novembre 2015

PAPER DOLLS

C'è chi ha la fortuna di trovarne dei libri: 
veri e propri album avvistati accanto ad una mostra di abiti di Valentino,
su un banchetto della Milano Vintage Week... 
ma che si parli di volumi o di fogli sparsi
sempre di carta e di illustrazione si tratta. 


Sembrerebbe che siano nate nel XVIII secolo a Parigi, 
durante il regno di Luigi XV.
Ed è proprio indicato che la zona di origine delle bambole di carta
sia la città della moda: perché esse sono fatte 
in modo che il cambio d'abito sia al centro dell'attenzione.


Variare l'outfit vuol dire anche fare lavori diversi.


Significa accorgersi del cambio delle stagioni o
 fare scelte buffe e simpatiche.


Con l'avvento delle prime riviste femminili erano proprio le bambole di carta 
a fare da pubblicità ai modelli più famosi.
E infatti ricordano tanto i cartamodelli della nonna e delle sarte.


Una delle illustratrici più conosciute nella storia delle paper dolls
si chiama Rose Cecil O'Neil.
E' nata il 25 giugno 1874 e ha inventato la bambola Kewpie, la bambola con le ali.

Con queste figure di carta
le bimbe possono sbizzarrirsi in un'attività allegra e frivola,
un gioco solo bello e inutile,
ma anche serio e di precisione,
che piace pure alle mamme e, siamo sincere, anche a noi bambine un po' cresciute.
Se poi i vestitini sono addirittura VELLUTATI...


Un sito su cui è possibile acquistare paper dolls, accessori di carta o giornali a tema: