ALL'OCCHIO: un rettangolo rosa big babol,
le cui illustrazioni danno l'impressione di essere tattili.
AL TATTO: la copertina è di cartone spesso;
la carta, molto porosa, non è mai troppo bianca.
Le pagine sembrano fogli di bella carta riciclata.
Di questo libro non va tralasciato nulla, neanche le pagine accessorie:
non quelle che foderano la copertina, non quelle prima dell'inizio della storia,
neanche quelle dopo la conclusione.
La dedica è deliziosa e l'elenco di quanto erano grandi i dinosauri?!
Non parliamo della facciata con il significato dei loro nomi!
I colori delle illustrazioni non sono reali,
ma rendono perfettamente l'atmosfera di una giungla primordiale.
Si alternano disegni monocromi (in bianco, nero e verde acqua)
con figure rosa shocking, rame e ocra.
L'espediente con cui Dahlov Ipcar ci parla degli animali preistorici è la scoperta di un uovo meraviglioso, era rimasto tutto solo.
Era un uovo di dinosauro?
Era un uovo di Triceratopo?
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Era un uovo di Brontosauro?
Oppure era un uovo di Stegosauro?
Ogni pagina ripropone la domanda, passando in rassegna le specie antiche.
La cosa bellissima di questa libro è che racconta la storia,
ma ogni quesito è l'occasione per una spiegazione:
sembra quasi un volume di divulgazione scientifica.
Sembra un libro di divulgazione scientifica, ma possiede un tono poetico.
A che specie apparteneva l'uovo meraviglioso?
Sarà stato di un dinosauro erbivoro o carnivoro?
Un dinosauro che viveva nell'acqua?
O un dinosauro "becco d'anatra"?
Forse non era affatto un uovo di dinosauro.
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