C'è chi ha la fortuna di trovarne dei libri:
veri e propri album avvistati accanto ad una mostra di abiti di Valentino,
su un banchetto della Milano Vintage Week...
su un banchetto della Milano Vintage Week...
ma che si parli di volumi o di fogli sparsi
sempre di carta e di illustrazione si tratta.
Sembrerebbe che siano nate nel XVIII secolo a Parigi,
durante il regno di Luigi XV.
Ed è proprio indicato che la zona di origine delle bambole di carta
sia la città della moda: perché esse sono fatte
in modo che il cambio d'abito sia al centro dell'attenzione.
Variare l'outfit vuol dire anche fare lavori diversi.
Significa accorgersi del cambio delle stagioni o
fare scelte buffe e simpatiche.
Con l'avvento delle prime riviste femminili erano proprio le bambole di carta
a fare da pubblicità ai modelli più famosi.
E infatti ricordano tanto i cartamodelli della nonna e delle sarte.
Una delle illustratrici più conosciute nella storia delle paper dolls
si chiama Rose Cecil O'Neil.
E' nata il 25 giugno 1874 e ha inventato la bambola Kewpie, la bambola con le ali.
Con queste figure di carta
le bimbe possono sbizzarrirsi in un'attività allegra e frivola,
un gioco solo bello e inutile,
ma anche serio e di precisione,
che piace pure alle mamme e, siamo sincere, anche a noi bambine un po' cresciute.
Se poi i vestitini sono addirittura VELLUTATI...
le bimbe possono sbizzarrirsi in un'attività allegra e frivola,
un gioco solo bello e inutile,
ma anche serio e di precisione,
che piace pure alle mamme e, siamo sincere, anche a noi bambine un po' cresciute.
Se poi i vestitini sono addirittura VELLUTATI...
Un sito su cui è possibile acquistare paper dolls, accessori di carta o giornali a tema:
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